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domenica 22 febbraio 2015

GTV/SPIDER



L'Alfa Romeo GTV (Gran Turismo Veloce), codice progetto 916, è un'autovettura sportiva con carrozzeria coupé 2+2, prodotta dalla casa automobilistica italiana Alfa Romeo dal 1995 al 2005. La GTV viene anche chiamata GTV 916 (dal medesimo numero di progetto che ha dato vita alla coupé) per distinguerla dalle omonime antenate. Fu disegnata da Enrico Fumia per il centro stile Pininfarina. Presentata al Salone di Ginevra 1994, insieme alla versione Spider, fa parte di un progetto parallelo e differenziato, da cui derivano due modelli separati. Le linee stilistiche sono dettate dalla concept Proteo, il quale prevedeva però un unico modello in versione Coupé-Cabriolet anziché due distinti. Il modello venne sostituito nel 2005 dalla Brera.
È stata l'ultima vettura a marchio Alfa Romeo assemblata nello storico stabilimento di Arese, infatti nel 2000 la produzione è stata trasferita presso le linee degli stabilimenti Pininfarina di San Giorgio Canavese. Nell'arco dei circa 10 anni di produzione ha subito 3 restyling.

Le linee della Gtv nascono dalla collaborazione tra il Centro Stile Alfa Romeo ed il Centro Stile Pininfarina. Il designer Enrico Fumia prese forte ispirazione dal prototipo disegnato nel 1991 da Walter De Silva denominato "164 Proteo". Il frontale è aggressivo, dato dalla larghezza e da un cofano importante, esaltato dalle tradizionali nervature a V che partono dal tipico scudetto Alfa Romeo. La linea è a cuneo e profonde scalfature caratterizzano le fiancate. Le carreggiate sono ampie così come i parafanghi; posteriormente è caratterizzata dalla "coda tronca", un richiamo alle supersportive del passato ma che allo stesso tempo ha la funzione di limitare i vortici d'aria.
Per quanto riguarda gli interni, tachimetro e contagiri sono inglobati nelle cornici "a cannocchiale", così come gli indicatori secondari posti nel mobiletto centrale. La posizione di guida è tipicamente sportiva con volante in pelle regolabile in altezza e profondità. La selleria e gli inserti sono in pelle (sulle versioni dove prevista di serie od optional). L'abitabilità anteriore era piuttosto buona per una coupé mentre lo spazio posteriore è limitato, pur presentando dei sedili con poggiatesta. La conformazione data da una serie di soluzioni tecniche limita lo spazio tra sedili posteriori ed il bagagliaio; quest'ultimo possiede un volume pari a 155 litri Il serbatoio contiene fino a 74 litri di carburante.

Il telaio è caratterizzato da un'elevata rigidità torsionale che al momento della presentazione era da primato. Questo fattore dona un elevato livello di sicurezza passiva; a ciò contribuiscono leghe di alluminio e magnesio per i componenti della struttura ed il largo uso di acciai altorisistenziali. Ad accentuare la protezione dei passeggeri troviamo sistemi a deformazione controllata, un abitacolo "indeformabile" inteso come cellula di sopravvivenza e scatolati ad assorbimento prestabilito sia avanti che dietro. I longheroni sono di dimensioni importanti ed i montanti sono ad alta resistenza, quello anteriore è stato addirittura concepito per ovviare ai rollbar sulla versione Spider. Sia la Gtv che la Spider furono concepite e realizzate per l'esportazione negli U.S.A. e per superarne i severi crash-test, anche se non sono state vendute dalla catena di vendita uffciale in tale nazione
Come dotazione a livello di sicurezza passiva troviamo sin dalla presentazione il doppio dispositivo airbag, cinture con pretensionatori, portiere con barre anti intrusione e sistema anti incendio FPS. Il serbatoio carburante in metallo è posto dietro ai sedili posteriori. .
Per favorire il ripartimento dei pesi, il cofano è stato realizzato in vetroresina, la batteria ed il serbatoio sono posti esattamente sull'asse delle ruote posteriori, la ruota di scorta si ancora in verticale sulla lamiera che va a pesare sul retrotreno ed il centro geometrico fra le quattro ruote è sulla stessa ordinata del baricentro del guidatore.

Posteriormente, sulla Gtv si è utilizzato per la prima volta il procedimento di thixocasting per la produzione del telaietto supplementare in lega leggera, presentando un retrotreno attivo su telaio ausiliario in alluminio autoportante ed autosterzante e sospensioni posteriori a cinque bracci multipli (schema Multilink). Anteriormente le sospensioni sono di tipo MacPherson evoluto.

La prima serie montava pneumatici 195 mm su cerchi da 15" e 205/55 su cerchi da 16". Dal 1998 in versione base montavano la misura 205/55 R16 oppure 225/45 ZR 17 L'impianto frenante è composto da dischi sulle quattro ruote, (gli anteriori autoventilanti) assistiti da ABS e, dal 1998, con taratura sportiva e ripartitore di frenata. Le versioni V6 e Cup sono dotate di pinze Brembo a 4 pistoncini e dischi anteriori da 305 X 28 mm.

Le motorizzazioni al debutto erano due: il 2,0 litri aspirato Twin Spark, 150 cavalli ed il 2.0 cm³ TB Busso 6 cilindri a V da 202 cavalli, con distribuzione a due valvole per cilindro sovralimentato da turbina Garrett T25 con dispositivo overboost che consente di incrementare potenza (fino ad oltre 230 cavalli) e coppia motrice per un intervallo di tempo regolato dalla centralina, fornendo così una forte accelerazione extra. Questa particolarità (già vista sulla 164) permette di avere degli spunti notevoli tra i regimi di 4000 e 6000 giri al minuto. Poco nota è la serie speciale limitata del V6 Turbo, realizzata in circa 100 esemplari, da 235 cavalli ed una velocità massima di oltre 248km/h.

Nel 1997 in concomitanza con un leggero restyling che preannunciava a livello tecnico quello del 1998, è stato affiancato anche il 3.0 V6 Busso 24 valvole da 220 cavalli.
Nel 1998 vennero aggiunte nuove motorizzazioni: il 1.8 TS da 144 cavalli, il 2.0 TS con variatore di fase, si portò a 155 cavalli, il 3.0 V6 24v 225 cavalli e successivamente in versione Euro 3 con 218 cavalli. Nel 2003 arrivarono la versione 3.2 del V6 da 240 cavalli ed il nuovo 2.0 JTS da 165 cavalli Euro 4, ad iniezione diretta di benzina.

AGGIORNAMENTI 
1998
Il primo importante aggiornamento nel 1998 portò numerose migliorie sotto tutti i profili[9]. Internamente vennero utilizzati materiali di qualità più elevata, la plancia fu completamente ridisegnata, la strumentazione principale rivista in qualche dettaglio ed adottando la colorazione alluminio per i cannocchiali degli strumenti, i comandi accessori sul lato strumentazione centrale anch'essi furono ridisegnati. Furono sostituite le bocchette d'aerazione, venne creato un mobiletto tunnel centrale con nuovi comandi, un bracciolo con vano porta oggetti integrato ed altro. In generale ci fu una rivisitazione della maggior parte dei comandi, taluni ripresi dall'ammiraglia di casa l'Alfa 166. La selleria fu ridisegnata ed inoltre furono introdotte numerose personalizzazioni degli interni con vari colori del pellame (nero, beige, bianco, blu, rosso, marrone) ed inoltre due pacchetti di abbinamento cromatico tra selleria e rivestimenti di pannelli e plancia denominati "red style" e "blue style". Il bagagliaio è stato leggermente ampliato e rivestito internamente con materiali più ricercati.
Con questo aggiornamento vennero aggiunti alcuni accessori: climatizzatore automatico (lo stesso della 156), autoradio Hi-Fi con navigatore satellitare a pittogrammi, sedili elettrici riscaldabili ed altro. Dal punto di vista tecnico vennero ulteriormente migliorate le sospensioni, venne installato un ABS di ultima generazione con ripartitore di frenata (EBD), su alcuni modelli si è presentato persino il servosterzo ad assistenza variabile in base alla velocità, inoltre vennero rinnovati vari componenti elettronici, rivisto tutto l'impianto elettrico, oltre a varie rivisitazioni della meccanica. Esteticamente venne adottata la mascherina cromata sul cofano, nuove vernici multistrato, nonché le carenature inferiori in tinta e vennero ampliati i passaruota per poter ospitare cerchioni di nuovo design dalle dimensioni più generose.
Con questo restyling la Gtv aveva in catalogo nuove versioni con le motorizzazioni 1.8 Twin Spark da 144cv, il 2.0 Twin Spark con variatore di fase da 155cv, il 2.0 V6 Turbo in allestimento denominato "Lusso" da 205 CV (più overboost) ed il 3.0 V6 24v da 218 cavalli. Si presentò anche la possibilità di montare un kit estetico creato appositamente per la GTV dall'azienda tedesca Zender in collaborazione con il Centro Stile Alfa Romeo, che permetteva di migliorare le doti aerodinamiche della vettura. Tale kit aerodinamico era composto da uno Spoiler posteriore che ne aumentava la deportanza e ne favoriva la velocità, minigonne profilate e due tipi di spoiler anteriore (uno più profilato ed aggressivo, l'altro poco vistoso offerto di serie in un secondo momento per le 3.0 e 3.2 V6). Si aggiunse anche la possibilità di montare degli estrattori d'aria dietro al parafango anteriore. Il kit era di serie solo per gli allestimenti Cup. In questo modalità, in abbinamento alle gommature 225/46 ZR 17 la velocità massima dichiarata viene incrementata dai 6 ai 10 km/h. La Gtv 3.0 V6 24v 6m con kit aerodinamico Cup viene dichiarata per 250 km/h.

2003
Nel 2003 venne introdotto un ulteriore aggiornamento che non fu molto rilevante come quello precedente, ma presentava in particolare un più cospicuo restyling nel frontale[10], facendo creare da Pininfarina uno scudetto anteriore più grande che andava a richiamare i più recenti stilemi della casa del biscione. Internamente si trova qualche modifica: illuminazione rossa per comandi e strumentazione, tachimetro con fondoscala a 280 km/h (2.0 JTS e 3.2) abbassamento della seduta anteriore di un centimetro, leggera ristilizzazione dei rivestimenti della selleria e qualche particolare cromatico preso da alcune serie "speciali" del periodo 1998-2003. Venne anche adottato il controllo della trazione (ASR) per evitare slittamenti in accelerazione, specie per i modelli più prestazionali. Le nuove motorizzazioni erano il 2.0 16V JTS ad iniezione diretta di benzina Euro 4 165 cavalli, ed il 3.2 V6 24V da 240 cavalli. Con quest'ultima motorizzazione e grazie all'aerokit (di serie labbro anteriore e spoiler posteriore facoltativo senza sovrapprezzo) la GTV venne dichiarata al Salone di Ginevra del 2003, come l'Alfa stradale di serie più veloce con i suoi 255 km/h. Tale primato lo mantenne fino alla commercializzazione della Alfa Romeo 8C Competizione.

Campionato "Gtv CUP"
Nel 1999 l'Alfa Romeo diede vita al campionato monomarca denominato GTV Cup. A tale competizione potevano iscriversi esclusivamente i possessori delle versioni V6 Bussoturbo o aspirate, anche se in particolar modo la casa permetteva di comprare una versione già preparata per uso agonistico e riconvertibile all'uso stradale della neonata 3.0 V6 24 valvole. Questa versione presentava kit aerodinamico completo, una leggera rivisitazione della centralina per portare la potenza a 230 cavalli, sospensioni irrigidite con kit di ammortizzatori e molle sportive ed il peso portato a soli 1215 Kg. L'accelerazione da 0 a 100 km/h così scende a 5,4 secondi e la velocità massima è di oltre 260 km/h. Da qui vennero anche messe in vendita le versioni celebrative stradali in numero limitato denominate appunto Cup. Per il mercato italiano si decise per la 2.0 T.S. mentre per il mercato estero venne scelta la 3.0 V6 24V (circa 200 esemplari furono prenotate in Gran Bretagna). Tali versioni erano caratterizzate dalla sola presenza del kit aerodinamico Zender di serie, dai cerchi da 17" a 5 fori e da un allestimento particolare degli interni e per la 2.0 aspirata anche il beneficio di poter avere l'impianto frenante Brembo.

IL MODELLO SPIDER
Dal 1995 al 2006 la Spider dell'Alfa Romeo è la versione cabriolet dell'Alfa Romeo GTV. Tuttavia, pur essendo completamente derivata dal coupé e anch'essa frutto del Progetto 916, l'Alfa Romeo Spider viene spesso considerata un modello differente a causa della denominazione scelta dalla casa madre che la considera come l'erede del modello Spider Duetto. Le scoperta è una 2 posti secchi mentre la coupé è una 2+2. Differisce anche la coda ed alcune soluzioni per il ripartimento dei pesi.

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